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AFFIORAMENTI

residui come risorsa per ripensare il paesaggio

sabato 2 agosto 2008





Pubblicato da emanuela ascari alle 19:09
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(...) la rivoluzione delle capacità creative e produttive di ognuno di noi comincia dalla terra e solo la terra può unirci al cielo. Joseph Beuys




Dal filo alla pianta attraverso il colore. Elaborazione dei dati raccolti per la progettazione di un paesaggio. SCARTI COME RISORSA. Un giardino che si nutre di storia dando visibilità al tempo. Tempi di crescita per il rigenerarsi di una identità. UN GIARDINO TEMPORANEO, in attesa del progetto previsto per questo luogo. La realizzazione di questo giardino prevede la collaborazione degli abitanti. Seminare come AZIONE PARTECIPATIVA per riappropriarsi del territorio e della memoria del luogo, per stimolare una consapevolezza.

links

  • http://www.privateflat.it
  • http://zooart.it
  • www.criticalgarden.netsons.org
  • www.guerrillagardening.org
  • www.greenguerrilla.altervista.org
  • www.4cantoni.blogspot.com
  • www.connectingcultures.info
  • www.atitolo.it
  • www.movimentieavanguardie.blogspot.com
  • www.pubblicspace.ca
  • www.osservatorionomade.net
  • www.fabioparisartgallery.com/caretto/carettohome
  • www.tinturanaturale.it
  • www.myspace.com/esserevisual
 

ll progetto



RESTI DI FABBRICA
I rapidi mutamenti a cui i luoghi sono soggetti, nuove costruzioni, nuovi percorsi, abbattimenti, consumano territorio lasciando attorno a sé degli spazi residui, dal significato sospeso. Ritagli, scarti, sono spazi che si offrono come ‘riserve’, aperti all’immaginazione e alla libertà creativa, nei quali praticare nuovi modi d’uso ed elaborare un pensiero, e dove spesso emergono tracce di un passato che sembrava cancellato, ma che invece si rivela essere presente e imprevisto.
La zona di interesse è una piccola area dove un tempo sorgeva lo storico edificio per uffici di una prestigiosa industria tessile pratese, il Lanificio Cangioli, trasferitosi nel frattempo nei nuovi stabilimenti. Di quell’edificio rimane la monumentale ciminiera e un pezzo di terra in attesa di progetto.
Il lanificio Cangioli, costruito nel 1860 dal Cav. Vincenzo Cangioli, e ora definitivamente scomparso, è un altro frammento del tessuto storico della città finito sotto i cingoli delle ruspe. In questo periodo di grandi trasformazioni urbane, in cui elementi della storia industriale e dell’identità urbana che connotavano la città di Prato vengono via via cancellati, viene da chiedersi in che modo si stia affrontando il tema della valorizzazione delle proprie radici culturali, e quale ruolo possano assumere gli artisti nel ridefinire i luoghi attraverso le proprie azioni.



INDIVIDUARE TRACCE

Ritrovamento di reperti di archeologia industriale.

OSSERVAZIONE DEL FENOMENO

Uno scavo archeologico per togliere strati di tempo e far emergere l'inconscio del territorio.

ARCHIVIAZIONE

Classificazione e schedatura per produrre significato ed elaborare un discorso.


I COLORANTI NATURALI


L’impiego di sostanze coloranti risale all’antichità ed ha svolto un ruolo
preminente nello sviluppo delle prime civiltà e dei primi manufatti.
Le diverse popolazione traevano le materie prime dalle infinite varietà del
mondo animale, vegetale e minerale presenti sul proprio territorio.
L’uso dei coloranti naturali era diffuso in diversi settori, tessile, alimentare,
cosmetico, rituale, artistico, e le piante coloranti ebbero una immensa
importanza nella storia culturale, economica e politica, influendo in maniera
determinante nello sviluppo di intere regioni. Con lo sviluppo del commercio,
il mercato dei coloranti visse periodi di grande sviluppo e ricchezza, per poi
subire, in tempi recenti, un rapido declino e abbandono, dovuto alla
elaborazione di coloranti di sintesi.

erbario